02/08/09

Estate tranese. Melliflua ipocrisia di Mammona nel paese dei balocchi


Luca 16:13, Matteo 6:24

Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona.


Cattolicissima Trani, forse hai trovato qualcuno che da dentro potrebbe farti provare orrore di te stessa, produrre bile che risale la corrente fino a fare capolino dall'esofago. Forse, se dentro qualcosa ancora non è stato sacrificato alla vanità.

Un prete predica. E' il suo mestiere far la predica. Se uno entra in chiesa sa che ci sarà la predica. Dovrebbe andarci apposta per la predica, per sentire la parola di dio. E' quello il momento in cui il pastore fa abbaiare i cani dello spirito per ammansire il suo gregge che cheto dovrebbe seguire la strada indicata. Stamattina uno ci ha dato dentro di brutto. Cani arrabbiatissimi. Pecorelle un po' distratte, non senza un certo sconcerto.

"Non si vive di solo pane", attacca, "Cristo si li ha moltiplicati i pani, ma non per far eccedere ma per fare in modo che tutti ne abbiano a sufficienza" continua. Saziarsi di pane, di solo pane, solo di questo pane. Roba in nulla dissimile dalle altre prediche. Non è la prima volta che mi capita di sentire un prete che arringa contro le inclinazione delle pecorelle, avvezze ai piaceri, poco inclini alla carità etc. Ma stavolta il prete ci va giù pesante.

Società opulenta di pingui carni molli e adornate di ogni bene ma nel profondo viziate e tristi, sempre più sorde al richiamo della grazia, sempre più lontane dai veri valori della vita. Parole accese, forse più del solito, ma non sento in loro troppa differenza da quelle pronunciate dai film in cui si fa rivivere qualche predicatore dell'apocalisse come nei film di Dreyer. Das ist immer das Elbe, sempre lo stesso in fin dei conti.

Anche le pecorelle sembrano poco spaventate. E' una di quelle chiese della Trani bene; lì ci vanno mogli di assessori e funzionari, industriali e di tanto in tanto relative pappagorgie improfumate con l'anello da marito. Insomma caro prete, di ste storie ne abbiamo sentite tante, ce le racconti spesso, non è che puoi sperare di sortire effetto. In fin dei conti ti rifiliamo una bella mancia, ops...questua per le tue prediche, è il nostro bellequilibrio. Noi non sentiamo più nulla grazie all'anestetico della nostra vita beona e beata.

Ma il prete non si accontenta di rimanere su una predica generica sui massimi sistemi e sulla via per la vita beata, che comunque rimarrà raggiungibile grazie alla questua, duca di Hoenzollern docet (a proposito, mi sono sempre chiesto se quel cane di duca fosse alla fine riuscito a siedere alla destra del padre). Il prete stavolta attacca al cuore il simbolo della tranesità, l'apoteosi, l'icona somma dell'intima falsità del nostro mondo biancazzurro colorato: la corsa alle vetrine dei negozi più "in" per accaparrarsi i vestiti più "a la page" senza dinero, indebitandosi coi negozianti che tanto così fan tutti.

Questo aspetto della vita di sto buco di culo di paesotto l'ho conosciuto molto presto. Un mio giovane zio, all'epoca ancora più giovane, approfittava del nostro trasferimento a trani per venire a fare di tanto in tanto qualche giorno di shopping per le vie del centro. Portafoglio bello spesso, spendeva svariate centinaia di mila lire, ma svariate, e spesso ne acquistava anche per me di capi molto costosi. Ancora li ho, a dir la verità molti di loro li ho da pochi anni ripresi ad utilizzare ancora nuovi. Insomma, una volta un propietario di uno dei negozi più fighi della città, all'ennesimo milioncino guadagnato, decise di degnare mio zio (e me...) di parola. E lo fece alla grande.

Raccontò che la stragrande maggioranza dei tranesi non pagava in contanti, che molti non pagavano proprio, o per lo meno non sempre e non del tutto. Pratica oscena di chi vuol sentirsi sempre e comunque sulla cresta dell'onda e lì ci rimani se hai un guardaroba bello pieno e sempre rinnovato. E' ciò che veicola maggiormnete l'immagine che gli altri hanno di te. Non scese in particolari, ma appena usciti da quel negozio la faccia di mio zio era il disgusto, punto. Per lui era ed è una cosa inaudita. Capì la gravità solo molto tempo dopo.

Tornando di fronte l'altare, la platea stavolta sembrava proprio aver accusato il colpo. Guando un discorso generale scende in un caso tanto particolare, tanto da colpire una pratica che accomuna tutti, l'effetto della predica diventa devastante. Devanstante relativamente alla capacità di recepirla.

Molti accusano i nostri tempi di essere tutta apparenza e nient'altro. Magari è vero, magari non è così malvagia la cosa. Ma il caso di trani è particolare. Qui è tutto elevato alla massima potenza ma il risultato è un numero infimo, uno zero-virgola-indeterminato, qualcosa di davvero nauseante. Tutto è come fuori La lampara (vedi prima) come quelle birre calde del portulaka e tutto il resto. Fumo.

Non so se questo prete coraggioso sortirà qualche effetto. Di sicuro la paghetta dei fedeli arriverà lo stesso, e c'è da dire che nemmeno l'Hoenzollern sarebbe arrivato a tanto. Intanto Mammona [Cecco del Caravaggio, La cacciata dei mercanti dal tempio] continuerà il suo lavoro di svuotamento delle interiora, l'idiozia continuerà a spalmarsi come zucchero caramellato sulle teste di sti stronzi, che continueranno a camminare coi loro cazzo di suv sulle buche per terra mentre alzeranno gli occhi a vedersi prendere per il culo dalle luminarie di san nicola.

Fanculo.

1 commento:

  1. pensieri veritieri e purtroppo risaputi. Volevo solo dirti che a Trani c'è anche chi di stare "sulla cresta dell'onda" se ne FREGA visto che sa che l'onda nel migliore dei casi si infrange sulla sabbia.... diversamente si schianta contro uno scoglio.
    Tu sei giovane.... falla tu la differenza , con il tuo pensiero e con il tuo modo di vivere.Renderai Trani migliore.

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