27/05/10

Questa destra nichilista ci vuole togliere anche il gusto dei preliminari

E' solo lo stolto a credere che siano tutt'altro che importanti, che forse sarebbe meglio farne a meno, che siano formalità senza sostanza e che la sostanza sia la meta verso cui precipitarsi con fame famelica, freddo utilitarismo, edonismo macabro e pressapochista. Salvo poi trovare delle sorprese. In realtà nei preliminari c'è tutto ma bisogna avere la giusta sensibilità per capirlo, si assapora in nuce quello che sarà dopo; si prendono le misure, ci si comporta di conseguenza, si capisce fino a dove ci si può spingere e per quanto a lungo. Le grida, i rantoli, l'estasi dell'atto non sono esclusi dai preliminari, anzi, è solo allora che se ne può apprezzare l'essenza nella sua forma più compiuta: la sua mancanza. I preliminari manifestano la presenza di un "deus adveniens". La loro pura forma traccia la differenza insondabile tra la mancanza e la presenza, è quel momento che distacca dalla prima conservandone memoria e si proietta verso la seconda desiderandola ardentemente.
Ecco perchè oggi ci sono rimasto di cazzo quando il consigliere Gigi Riserbato (Pidiellino di quella che Langone chiama destra nichilista) ha proposto che siano cancellati come premessa alla discussione dei punti all'ordine del giorno dei prossimi consigli comunali. Che senso ha un consiglio comunale se togli i preliminari? Io cosa scrivo sul giornale? Devo davvero aspettare tutti i dibattiti quando posso capire prima come la storia andrà a finire? Consigliere Riserbato, ci ripensi. [Massimo Mazzu, untitled]

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