03/03/09
Caccia al coratino rosso.
Anche a Roma ci sono i coratini. Dai coratini non si sfugge, si adattano a qualsiasi habitat grazie al loro corredo genetico gramignaceo. I coratini sono una vera forza della natura e quindi capita che tu vai un giorno a studiare nella biblioteca della facoltà di filosofia e ti becchi un coratino comunista che ti guarda e fa: non partecipi alle manifestazioni? No. Sei una mèèèrda(immaginatelo col tono giusto)! Poi, quando si è assicurato che qualche suo compagno ci stava sentendo mi chiede: Ma tu non eri un trozkista? Anche l’opposto, replico. Era la settima volta in un anno che me lo chiede e sempre al momento per lui più opportuno: quando è convinto di mettermi in difficoltà e magari scatenarmi contro l’odio di qualcuno. Lo fa col fare affabile di un amico di scuola che è pronto ad infilzarti una matita nel fianco dopo averti abbracciato calorosamente. Allora sei un capitalista! Mi gratto il cuoio capelluto sperando di toccarmi la corteccia celebrale. 6 anni di studio intensissimo della filosofia politica per dire una cazzata del genere è un insulto all’umanità nel suo complesso. Se mi auguri di diventarlo posso anche annuire. Perché? Non lo sei? Mi sembra evidente, e poi mi conosci. Continuo a far finta di non aver capito che dietro quel “capitalista” l’incauto comunista nascondeva la definizione di: sporco-borghese-liberista-favorevole-alla-politica-economica-di-Tremonti-che-ci costringe- starcene-tutto-il-tempo-dietro-un-banchetto-a-non-fare-un-cazzo. Ma un non fare coscienzioso! Dico di dovermi allontanare. Lo faccio. Do prima uno sguardo al suo compagno che appoggia sulla grande pancia un foglio di Repubblica. Legge e dice che è certamente più formativo che S. Agostino. Evito la replica.
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