23/05/09

Temporaneo ritorno dell'uguale, in sovrappensiero.


In dormiveglia mi hanno somministrato un test. [Henry Rousseau, Il sogno]
Ero nel letto, rispondevo a domande un po' distrattamente. Sono gli stati in cui la coscienza s'abbandona a doverci mettere in guardia. Soprattutto quando si crede di aver appena fatto una svolta prevedibile quanto irreversibile.
A destra.
Ero in dubbio su chi votare. Ero in dubbio se votare (ero?). Fatto sta che rispondo per come il cervello suggeriva al momento, mentre mi chiedevo quante sigarette sarebbero servite per annerire il muro della mia cella romana.
Penso di essere stato abbastanza lucido, le risposte mi venivano fuori con naturalezza, ovvie, anche su questioni apparentemente complesse. Ci sono momenti in cui ci si sente magari rilassati e abbandonati, un po' sovrappensiero e distratti, ma le cose appaiono incredibilmente chiare e cariche di senso, come sotto luce nuova. Deposta la maschera dell'ovvio, del "carattere", di quello che si vuol far credere anche a proprio discapito: raggelante tendenza autolesionistica.
Un sacco di domande; fondi, liberalizzazioni, ottomani, agrimensori.Etc. Un sacco di domande. Rispondo. Altre tre sigarette mi dico. Sessanta domande per tre sigarette.
"Secondo sto test dovresti votare i comunisti", mi dice un camerata. "Eh?", "Si cazzo". "Eh..."

2 commenti:

  1. a posteriori: 7 giugno.
    vedi che avevo ragione? anche il test te lo dice. e l'hai rifatto per esserne sicuro!!

    P.S: no euro???

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