A Trani si accusano i barlettani di essere pagliosi.
I barlettani accusano sé stessi di essere pagliosi, salvo poi dire che i tranesi lo sono di più.
A Barletta si accusano i tranesi di essere pagliosi.
I tranesi accusano sé stessi di essere pagliosi, salvo poi dire che i barlettani lo sono di più.
Paglioso [lett. pagghjòus, trad. it. di ] significa fatto di paglia, incline quindi ad accendersi per un nonnulla. Fuor di metafora, il paglioso è quello che eccede nel far mostra di sé soprattutto in conseguenza di una flebile ma ostentata fortuna economica, spesso senza stile o con stile solo presunto, da mimesi, imitatio, come si suole all'arricchimento improvviso di classi sociali medio-basse e basse-basse-basse. Stiamo per spiegare una particolare figura di quella sezione che nella Fenomenologia dello Spirito il grande Hegel chiamò Autocoscienza. Siamo difronte una forma stupenda della lotta per il riconoscimento presente nella avveniristica Bat-provincia (no non scherzo, seriamente si chiama così, è la parte più seria del post questa..., no ma davvero, credimi, cerca su google, è vero...).
Cronache del tempo testimoniano come questo termine cominciò a girare tra i passanti di corso vittorio emanuele a Barletta nel vicino 1950. Furono per primi i barlettani ad utilizzare questo termine contro i barlettani stessi, ovvero contro quei barlettani che ringalluzziti dai primi effetti del boom economico cominciarono a passare "nnend A 'Re" con macchine, pelliccie e beni di lusso dall'ancor ristretto consumo entrati a pieno regime nel dominio incontrastato della merce. La nuova ricchezza produsse quindi una frattura repentina nel tessuto sociale barlettano che accusò il colpo con una frammentazione interna alla quale cosuguì una forma di misconoscimento di una parte della cittadinanza rispetto all'altra. C'erano quelli che continuavano a sedere "sàtt A'Re" e quelli che sedevano sulle Alfette con gli orologi d'oro ai polsi. Gli uni sfottevano gli altri, gli uni facevano molto più ridere...[http://papagnol.myblog.it/archive/2007/06/22/cose-da-pazzi-barlettano-pagghioso.html qui trovate una canzone con testo essenziali per farsi un'idea più precisa del fenomeno]
Una nuova forma di pagliosità si ebbe negli anni '80 e '90, quando un nuovo boom storico interesso la zona ofantina. Era la Barletta del tac, delle ville alla fiumana, e del Barlettacalciosport in B, di Scarnecchia e Sciannimanico. Ah, e di Mennea ovviamente[particolare, queste figure celebri della barlettanità confermano sostanzialmente il rapporto struttura sovrastruttura del buon Marx, salvo che il barbone avrebbe pensato che una conferma sarebbe dovuta venire dal mondo della cultura, che so uno scrittore famoso, un regista o che so io, un grande attore...invece no, la Barletta degli anni '80 ci ha dato Costantino Foschini... ].
In realtà le caratteristiche di questa pagliosità sono le stesse. Gente poco prima povera e poco dopo ricca, o poco prima benestante e poco dopo miliardaria. Stessa ostentatezza e stessa pagliosità, solo che adesso era su larga scala, la ricchezza era per tutti e l'orgoglio cittadino barlettano strappò via da sé quanto di paglioso ci fosse per appiccicarlo addosso ad una popolazione limitrofa, pagliosissima e incredibilmente avvezza alla superbia immotivata, alla puzza sotto il naso anche senza setto nasale: i tranesi.
Trani non ha potuto permettersi mai i soldi di Barletta. Le industrie c'erano, ma meno, e la forma di ostentazione della ricchezza era la stessa, forse solo con un tocco di classe in più dovuto a fattori contingenti che non possiamo qui spiegare - leggersi gli scritti di Bovio sarebbe illuminante a questo proposito, ma l'effetto della Cattedrale romanica sulla percezione sensoriale dei tranesi nella storia dovrebbe essere secondo me indagata.
Un modo di fare altezzoso, profondamente immotivato e storicamente determinato, vide immediatamente nei barlettani il prototipo della pagliosità. Facili a far mostra di sé, dei propri beni, delle proprie ricchezze, dei portafogli pieni nei ristoranti del lungo mare, i berlettani erano proprio pagliosi... erano proprio come loro stessi. Quale differenza di comportamento è degna di nota, se non un fumo, un vago sentore di differenza? Nessuna. Barlettani e tranesi sono esattamente il medesimo comportamento, scisso e contrapposto da questioni di campanile. Sono uguali, stessa pasta, stessa estrazione, a godersi il priscio della vita con la lussuria delle prostitute in riva alla Senna di Courbet [in figura, Gustave Courbet, Ragazze in riva alla Senna, 1857]
La nuova ricchezza ha permesso una sostanziale omogeneità nella popolazione delle due cittadine. Non nei fatti, ma nelle parole perchè la lucidità dello sguardo di chi continuava a starsene "sàtt A'Re", che con occhio critico scherzava sulla pagliosità dei propri concittadini, è svanita nell' sempre-uguale imposto dai clichè della merce, del feticcio, del largo consumo a tutti i costi costi quel che costi. Ora c'è un unico comportamento accettabile, quello del paglioso, non interessa quanti soldi hai, quanto sfigato sei, e quanto vuoi evitare che gli altri se ne accorgano. Basta credersela, ostentare, fare come gli altri, credersi comunque meglio di loro e tirar dritto. Notate i comportamenti di certi gruppi emergenti della scena musicale tranese con la loro aria anglosassone e globalizzata e mettetela a paragone con certi spacconi emergenti dalla scena centosessantasettina della stessa città: uguali!
Guardando nell'altro (il barlettano) il tranese vede sé stesso riflesso, si riconosce anche nella sua miseria differenziandosene. E l'altro diventa di paglia, perché è di paglia esso stesso, negli occhi di paglia dell'altro vede la propria pagliosità. Avviene così anche all'inverso ovviamente. I barlettani sono più sani perché non fanno troppa differenza tra di loro. I tranesi stanno ai piedi di Cristo mentre questo cerca di scacciarli via spuracchiandoli dalla croce contro, perchè nemmeno tra loro e loro possono soffrirsi: nessuno a bisogno di nessuno a Trani, tutti stanno benissimo nelle trincee, nelle loro tribù ad apertura limitata, anche se ogni tanto devono pulirsi la faccia da qualche sacro verdone.
Un'eccezione? L'andriese e la sua m Andria.
L'andriese è diverso perché lui effettivamente ha i soldi. L'andriese ha molto meno stile dei barlettani e dei tranesi, ma molto molto di meno. E' rumoroso, chiassoso, gretto, scurrile, cammina che sembra remare nell'aria con mani e piedi e indossa abiti che dovrebbero essere concessi solo agli operai dell'anas. Ma lui ha i soldi. Lui è il motore di tutto questo processo. Nessuno gli direbbe di essere un paglioso. Alla fine serve il cash.
http://www.facebook.com/note.php?note_id=125831858294&ref=mf
RispondiEliminaFinalmente metto dita sulla tastiera per scrivere un parere su un tuo post. Se non l'ho fatto prima non è stato per menefreghismo, ma per una forma di afasia mentale che mi bloccava nel momento in cui decidevo di scrivere il mio apprezzamento per quanto scrivi. Due osservazioni sul post: 1) i tranesi sono privi di setto nasale perchè affetti da simpatia per la polerina magica tanto decantata da Pollon (Sembra talco ma non è, serve a darti l'allegria!");2)ho sempre avuto difficoltà a capire il campanilismo, sorrido sempre ai commenti sprezzanti di amici sugli abitanti delle cittadine limitrofe.Forse lo snobismo tranese è dato da una buona forma di invidia, la classica storiella della volpe e dell'uva. Non possedendo cash, il tranese si rifugia nella consacrazione della sua città decadente, oserei dire gattopardesca, guardandola con una sana dose di ignoranza ieratica mista a orgoglio. "L'importante è crederci", direbbe qualcuno. A furia di vantare la superiorità della razza tranese(mi sia concesso l'uso del termine con valenza ironica)lo stesso cittadino è convinto della sua unicità. Ma la fine di Narciso è nota e anche Trani rischia una simile sorte, magari sotto lo sguardo sornione e fresco di sopracciglia pettinate di qualche amante delle divise da lavoro degli operai dell'Anas, anch'essi tuttavia accesi della fiamma che brucia la paglia.
RispondiEliminaHo saltato di scrivere "gli andriesi" nell'ultima riga.
RispondiElimina